Dosso Verde – Pensare in gruppo: uno spazio per contrastare il disagio

Ente promotore: Istituto Suore Maria Consolatrice

Comunità coinvolta: Pavia

Bando: IV 2023

Settore d’intervento: servizi alla persona

Importo stanziato dalla Fondazione: 5.000 Euro

 

Un progetto che nasce dalla necessità di implementare l’offerta dei “Servizi alla Persona”, con particolare riferimento alla fascia di età tra i 14 e i 18 anni, attraverso l’attivazione di prese in carico psicoterapeutiche innovative favorendo l’esperienza di gruppo, al fine di migliorare l’inclusione dei minori e delle loro famiglie nella comunità locale. Ecco, in sintesi, di che cosa tratta l’iniziativa “Pensare in gruppo: uno spazio per contrastare il disagio” che la Fondazione di Comunità ha co-finanziato nel 2023, grazie ai fondi territoriali di Fondazione Cariplo, con un contributo di 5.000 Euro, all’interno del IV Bando.

La proposta dell’Istituto Suore Maria Consolatrice – che annovera tra le sue Opere l’Istituto Dosso Verde di Pavia – prevede il reclutamento, mediante consultazioni psicodiagnostiche secondo il modello di osservazione e valutazione psicoanalitica, di adolescenti con svariate forme di disagio psicologico giovanile che si sono rivolti al Servizio ambulatoriale di psicoterapia dello stesso Istituto Dosso Verde, nella linea in convenzione con SSN, e sono stati inseriti in lista d’attesa. Tutti gli interventi, che si concluderanno a dicembre di quest’anno, rispondono al principio della multi-interdisciplinarietà, ovvero contano sul coinvolgimento di più figure professionali (psicologo, psicoterapeuta, medico neuropsichiatra infantile) e di figure educative (in particolare i genitori e gli insegnanti) che partecipano al processo di crescita e apprendimento dei ragazzi. Lo scopo è di ampliare la formazione e gli interventi terapeutici, sempre mediante incontri di gruppo.

Come su tutto il territorio nazionale, anche nella provincia di Pavia si è assistito di recente a un netto aumento di psicopatologia in infanzia e adolescenza, e delle richieste di accesso ai servizi di Neuropsichiatra Infantile. Il disagio rilevato è tuttora imponente, con un’impennata del 84% di accessi al Pronto Soccorso e ai Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza rispetto al periodo pre-Covid.

Purtroppo, il numero di richieste sovrasta le possibilità concrete del Servizio Territoriale di Neuropsichiatria Infantile di fornire una risposta tempestiva e mirata e così si allungano le liste d’attesa e il malessere accresce.

Anche presso l’Istituto Dosso Verde negli ultimi anni si è assistito a un progressivo aumento della richiesta sia per la consulenza sia per la presa in carico psicoterapeutica lungo tutto il periodo di crescita del minore ed ancora più urgente la richiesta in età adolescenziale. Appare quindi evidente come la domanda risulti ingente e i Servizi Territoriali, sempre più impegnati nella gestione di situazioni emergenziali, non riescono a dare risposte di diagnosi e trattamento in un breve periodo di tempo in relazione al numero di richieste ricevute.

È sempre più necessario dare una più efficace e tempestiva risposta alle richieste delle famiglie per strutturare una presa in carico globale e integrata, con particolare attenzione al coinvolgimento dei diversi attori sociali nel processo di crescita ed educativo dei ragazzi (famiglia, scuola, gruppo dei pari).

“La nostra esperienza sul territorio di Pavia e della provincia circostante – hanno spiegato i promotori del progetto in sede di presentazione – identifica una particolare criticità nel contesto della scuola, che spesso risulta essere il luogo che per primo ravvisa e poi segnala il disagio dei minori. Le insegnanti si trovano quindi a dover affrontare e gestire quotidianamente situazioni cliniche ingravescenti, spesso multiple all’interno dello stesso gruppo classe, e spesso non segnalate precedentemente e quindi prive di una assistenza di tipo didattico ed educativo specializzato. In più occasioni, nella nostra esperienza, i docenti lamentano di sentirsi soli ad affrontare tali criticità, di percepire la mancanza di una rete di supporto a cui rivolgersi per condividere le difficoltà. In particolare, emerge la necessità, segnalata più volte dagli insegnanti, di affiancare le famiglie nel percorso dei figli per permettere una maggiore integrazione dell’intervento messo in atto in ambito scolastico con l’esperienza educativa che i ragazzi vivono a domicilio”.

Allo stesso tempo, i genitori vivono una situazione di disorientamento e bisogno davanti al malessere del figlio e spesso sono impreparati nel mettere in atto strategie educative efficaci e anche minimamente flessibili rispetto alla situazione contingente. Hanno dunque bisogno di un confronto non solo con i professionisti ma anche con altri genitori che condividono situazioni analoghe.

Un elemento fondamentale e su cui si fonda il presente progetto è la funzione che svolge il gruppo dei pari, non solo per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, ma più in generale per l’intera crescita dei ragazzi. Nel gruppo, caratterizzato dalla centralità dei processi emotivi e relazionali, è possibile esprimere i propri bisogni, sperimentare le proprie capacità e sviluppare la propria identità, in un continuo scambio e reciprocità emotiva, nonché rispecchiamento con l’altro, elementi fondamentali per la crescita neuropsichica di ciascuno.

Si arriva, dunque, a considerare il gruppo non come unione di più individui ma come un insieme, come uno stato mentale o la compartecipazione ad alcuni stati mentali specifici.

In tale contesto, l’attenzione degli operatori del Dosso Verde vuole focalizzarsi proprio sulla funzione innovativa e potente del gruppo per una serie di motivi:
– perché il gruppo è il luogo sociale elettivo nella vita dell’adolescente;
– perché esso consente di coinvolgere più soggetti contemporaneamente in un processo trasformativo (principio economico);
– perché, così come il gruppo (soprattutto quello familiare) è spesso all’origine dei disturbi, allo stesso modo può diventare il luogo del cambiamento;
– perché il gruppo rappresenta un “Io ausiliario”, che permette a ciascun componente di essere riconosciuto per riconoscersi.

L’esperienza del gruppo a funzione analitica, oltre ad offrire ai giovani partecipanti la possibilità di imparare a gestire le dinamiche emotive al suo interno, costituisce uno spazio privilegiato per lo sviluppo della dimensione simbolica, elettivamente espressa dal linguaggio verbale e dal gioco, in sintonia con l’evolversi del pensiero. L’ipotesi alla base di tale scelta è che il gruppo, condotto secondo un preciso modello teorico, possa configurarsi come un’occasione per vivere una esperienza emotiva profonda che aiuti i componenti del gruppo nell’affrontare le singole sfide evolutive che si presentano.

Il progetto, che è tuttora in corso, si sta articolando nelle seguenti fasi: fase di coinvolgimento della comunità locale, fasi di reclutamento e di definizione diagnostica; fase progettuale rivolta ai ragazzi; fase progettuale rivolta ai genitori e fase progettuale rivolta agli insegnanti.

Dopo una serie di incontri aperti alla comunità per far conoscere il progetto, l’equipe curante (Neuropsichiatra Infantile) dell’Istituto Dosso Verde, a partire dalla lista d’attesa, ha reclutato i soggetti che possano verosimilmente rientrare nei criteri di inclusione dell’iniziativa.

Con loro si è dato inizio al lavoro di gruppo.

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