Un Nuovo Dono Onlus – La Casa di via dei Liguri

Ente promotore: Associazione “Un Nuovo Dono” Onlus

Comunità coinvolta: Pavia e Pavese

Bando: II 2018

Settore d’intervento: assistenza sociale, inserimento lavorativo

Importo stanziato dalla Fondazione: 18.000 Euro

 

Questa “Storia di Comunità” racconta di un progetto che sta molto a cuore alla nostra Fondazione e che riguarda un tema particolarmente sentito, quello del “Dopo di Noi”, espressione con la quale i genitori di persone con disabilità indicano il periodo che seguirà alla loro dipartita. Si chiedono, in pratica: che cosa sarà del nostro congiunto disabile dopo di noi, quando noi non ci saremo più ad assisterlo? Chi se ne prenderà cura in modo adeguato? Si tratta di una domanda angosciante, che da tempo le famiglie italiane hanno sottoposto alla politica perché possa fornire alla società gli strumenti in grado di assicurare un futuro sereno a tutte quelle persone disabili che non potranno più, a un certo punto della loro esistenza, contare su un supporto famigliare.

L’argomento ha da sempre coinvolto la Fondazione Comunitaria che, elaborando interventi e strategie di Fondazione Cariplo, non ha mai fatto mancare il suo supporto a riguardo.

In particolare, parliamo dell’iniziativa messa in campo dall’associazione pavese “Un Nuovo Dono”, formata da genitori di persone disabili, che con la cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi”, in co-progettazione, ha realizzato proprio a Pavia la prima Casa per cinque persone disabili gravi, in linea con quanto previsto dalla legge 112/2016 sul Dopo di Noi e dalla DGR Regione Lombardia 6674/2017.

Dal mese di settembre 2018 Angelo, Marco, Riccardo e Roberto abitano nella loro “Casa di via dei Liguri”. Il 3 dicembre 2018 anche Fabio li ha raggiunti, completando così il gruppo dei “magnifici cinque”.

“È stato un percorso lungo e faticoso, pieno di ostacoli burocratici, ma vissuto sempre con determinazione e passione” – si legge sul sito dell’associazione presieduta da Massimo Zanotti che è stato anche nostro testimonial al Festival della Filantropia del 4 maggio 2019.

Nel mese di ottobre 2017 due soci fondatori hanno concesso all’associazione, in comodato gratuito, un immobile di circa 160 metri quadrati in pieno centro storico a Pavia, a due passi da piazza del Duomo. Contemporaneamente, le prime quattro persone disabili coinvolte nel progetto hanno partecipato al bando del Piano di Zona di Pavia per ottenere il contributo economico gestionale previsto dalla normativa. Quindi l’equipe multidisciplinare formata da rappresentanti del Comune e dell’ATS ha valutato i quattro ragazzi, ha predisposto la graduatoria e ha “costruito” per ciascuno di loro un Progetto Individualizzato di Vita, condividendolo con le famiglie.

Alla fine del mese di luglio 2018 il Piano di Zona di Pavia ha erogato a ciascun ragazzo il contributo gestionale, in accoglimento delle richieste avanzate in sede di partecipazione al bando.

L’associazione, a sua volta, si è fatta carico della ristrutturazione dell’appartamento, iniziata nei primi giorni di marzo 2018 e conclusasi alla fine del mese di luglio, nonché del relativo arredamento. I fondi necessari sono arrivati anche grazie al nostro co-finanziamento di 18.000 euro sul II Bando del 2018, con erogazioni “territoriali” di Fondazione Cariplo. Da allora altri contributi sono stati elargiti all’associazione.

«A tutti va la nostra grande riconoscenza per avere creduto in noi e nel nostro progetto» – ha detto Zanotti.

L’associazione, inoltre, ha potuto contare sul contributo infrastrutturale previsto dalla DGR Regione Lombardia 6674/2017.

La “Casa di via dei Liguri” è una soluzione abitativa in Housing. I rappresentanti legali dei cinque ragazzi si sono infatti auto organizzati, assumendo direttamente 4 assistenti familiari e acquistando dalla cooperativa sociale “Solidarietà e Servizi” i servizi socio assistenziali e sanitari necessari (OSS, educatori, infermiera professionale e coordinamento operatori). L’assistenza è garantita 24 ore su 24 dall’alternanza dei vari operatori, per armonizzare le indispensabili dimensioni assistenziali, terapeutiche, comunicative ed educative, in un ambiente famigliare dove anche genitori, parenti e amici partecipano alla vita quotidiana dei lori cari.

L’apertura della “Casa di via dei Liguri” ha avuto una vasta eco sulla stampa locale e nazionale.

Leggiamo da La Provincia Pavese del 2 dicembre 2018: “Nella nuova casa Riccardo ha appeso tutti gli orologi, che sono la sua passione, Roberto ha scelto i suoi quadri preferiti, Marco sorride a ogni ospite e sulle pareti ci sono i suoi dipinti, Angelo si è portato la sua poltrona rossa che campeggia in salotto. Alle pareti cuori colorati, tende e decorazioni, al centro della casa un monitor con la postazione dell’operatore che ha sempre sotto gli occhi quello che succede”.

«La casa di via dei Liguri – sottolineava Zanotti, papà di Marco – è una vera casa e loro non sono ospiti, come nelle comunità, ma abitanti. La casa è loro, nasce per permettere ai ragazzi di mantenere una vita dignitosa, circondati da cure e affetto anche quando i genitori che si sono presi cura di loro non ci saranno più».

«Il dopo si prepara mentre i genitori ci sono ancora – proseguiva Silvia Ferrari, mamma di Marco e cofondatrice dell’associazione – e noi siamo i primi a tentare di farlo, a Pavia: speriamo che le altre famiglie si convincano: possiamo far sì che i nostri figli non finiscano in istituto solo se realizziamo per loro una vita indipendente da noi quando ancora siamo in vita».

Se volete conoscere anche voi i “magnifici cinque” cliccate qui

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