O.D.P.F. Diocesi di Tortona – Crescere negli oratori dell’Oltrepò

Ente promotore: Opera Diocesana di Preservazione della Fede, Diocesi di Tortona

Comunità coinvolta: Oltrepò pavese, in particolare Stradella, Bressana Bottarone, Broni, Redavalle, Santa Giuletta, Varzi, Ponte Nizza, Voghera

Bando: II 2020

Settore d’intervento: assistenza sociale, inserimento lavorativo, prevenzione del disagio giovanile

Importo stanziato dalla Fondazione: 18.000 Euro

C’è una parola che sta al centro della storia che raccontiamo oggi, la riassume e la condensa e cioè cura. Un vocabolo al quale, nostro malgrado, negli ultimi tempi di pandemia abbiamo fatto l’abitudine. Eppure a ripeterlo evoca anche qualcosa di positivo. Il gesto esatto e dolcissimo di pensare agli altri, per esempio. C’è cura e cura, in effetti. E il progetto che ripercorriamo potrebbe avere come sottotitolo i versi di una nota canzone: “Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai; ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore, dalle ossessioni delle tue manie”.

Prendersi cura significa – tecnicamente – educare.

Lo traduce in pratica la Pastorale Giovanile della Diocesi di Tortona, il cui territorio di competenza si estende, per metà, su tutto l’Oltrepò pavese, nella nostra provincia. Una terra ubertosa in cui svettano i campanili e sotto, accanto, adiacenti si aprono le porte degli oratori che accolgono, da anni, la gioventù di borghi, paesi e città ancora a misura d’uomo.

«Mamma, vado in oratorio» – annuncia uno sbarbato che non vede l’ora di incontrare gli amici, di giocare a calcio o a ping-pong, di ascoltare il don.

E così, senza accorgersene, in oratorio si creano legami profondi, si diventa adulti, si cresce.

Come si intitola il progetto? “Crescere in Oltrepò”. E non è un caso.

L’ha condiviso con la Fondazione, formalmente, l’Opera Diocesana di Preservazione della Fede, (ente senza scopro di lucro eretto nel 1958) con l’avvallo dell’allora Vescovo Mons. Vittorio Viola. L’idea è di sostenere e implementare l’offerta educativa proprio all’interno degli oratori, formando figure professionali preparate e competenti che sappiano accompagnare i giovani lungo la strada verso il futuro, “integrando e supportando il contesto famigliare e relazionale”.

Insomma, l’oratorio non solo e non più come luogo di svago, ma come occasione.

(Don Cristiano Orezzi)

È don Cristiano Orezzi, responsabile della Pastorale Giovanile della Chiesa di San Marziano, a fare chiarezza: «Il progetto dedicato ai coordinatori di oratorio, poi denominato “Crescere in Oltrepò”, parte da lontano, esattamente cinque anni fa, con la Scuola per Educatori aperta e tuttora in attività in Diocesi di Tortona, grazie alla collaborazione di Alessandra Augelli, insegnante di Pedagogia presso la sede di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La docente, insieme alla sua equipe, ci ha accompagnato e ci accompagna in questa scuola per universitari, capace di formare alcuni giovani che negli ultimi tempi, dopo essere stati assunti dalla cooperativa diocesana, hanno preso l’impegno di entrare negli oratori che hanno aderito al progetto per coordinare gli animatori, accompagnare gli adolescenti e offrire occasioni di formazione ai ragazzi dei paesi e delle città della nostra Diocesi. Con uno sguardo, in particolare, su alcune realtà dell’Oltrepò pavese: Stradella, Bressana Bottarone, Broni, Redavalle, Santa Giuletta, Varzi, Ponte Nizza, Voghera. Posti che sono diventati protagonisti di questa iniziativa che è stato possibile realizzare grazie al contributo di Fondazione Comunitaria. Si tratta di una proposta che interessa, di fatto, centinaia di ragazzi perché nei nostri oratori continua ad esserci una presenza importante, soprattutto in estate, di bambini e adolescenti. Pertanto l’apporto di alcune figure educative ha una ricaduta su un gran numero di giovani e sulle loro famiglie».

Gli obiettivi del lavoro di gruppo, che abbiamo condiviso grazie ai fondi territoriali messi a disposizione da Fondazione Cariplo, sono: proporre in alcune realtà dell’Oltrepò pavese la presenza di un presidio dedicato ai giovani, gestito da educatori professionali; intervenire sulle realtà già affermate che possono fare da traino alle località limitrofe o alle località periferiche in grado di raccogliere un bacino di utenza non limitato ai semplici confini della comunità; istituire un coordinamento per garantire unità di movimento tra le varie realtà.

La Scuola per Educatori, che proprio in questi giorni tornerà a funzionare, si avvale oltre che della collaborazione di Alessandra Augelli, docente di Pedagogia della Famiglia, anche delle lezioni dei professori Tonino Romeo, Marta Zamboni e Ivana Treves. Il progetto ha avuto nella prima tranche una durata di 10 mesi e ha comportato l’assunzione di alcuni educatori specializzati. Noi li abbiamo incontrati e abbiamo ascoltato in presa diretta la loro esperienza.

Cliccate qui:

Video 1 – Priscilla, che segue il percorso dei coordinatori di Oratorio

Video 2 – Barbara, coordinatrice degli Oratori di Varzi e Ponte Nizza

«Come responsabile della Pastorale Giovanile Diocesana – conclude don Orezzi – provo davvero un’enorme gratitudine verso la Fondazione per il sostegno che in questi anni non ci ha mai fatto mancare».

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