Laboratorio Positivo – L’officina sociale del gelato aiuta disabili e carcerati

Ente promotore: Cooperativa “Geletica”

Comunità coinvolta: Vigevano e zone limitrofe

Bando: II 2020

Settore d’intervento: assistenza sociale e inserimento lavorativo

Importo stanziato dalla Fondazione: 6.000 Euro

L’idea ha qualcosa di… dolce. Ed è venuta a un gruppo di volontari che nel 2017, a Vigevano, ha fondato la Cooperativa “Geletica”. Sono loro che, nel marzo dell’anno dopo, hanno aperto una gelateria bar pasticceria con l’obiettivo di avviare al mondo del lavoro persone con disabilità intellettiva. Così è nata “Dolce Positivo”. E tra i soci fondatori ci sono anche i genitori dei ragazzi coinvolti, anzi, in 6 sono diventati addirittura soci della Cooperativa e lavorano nel locale insieme al personale e ad alcuni tirocinanti.

Per l’inaugurazione si è scelta una data significativa: il 24 marzo 2018, Giornata Europea del Gelato Artigianale. Da allora comprare e gustare un gelato nel centro storico di Vigevano (in corso Vittorio Emanuele II) significa aiutare chi è in difficoltà.

L’occasione, l’alibi, il motivo? Un gelato! In fondo, fa bene anche alla generosità!
«Tutte le volte che ne prendo, – scriveva Marcel Proust – sono templi, chiese, obelischi, rupi; è come una pittoresca geografia che prima ammiro, per poi convertire quei monumenti di lampone e vaniglia nella mia gola». Insomma, gelati e dolci mettono d’accordo tutti.

Ci siamo fatti prendere per la gola? Forse. Ma, in realtà, dietro al nostro appoggio ai progetti della Cooperativa c’è l’opportunità di sostenere molte iniziative utili e concrete.
«La disponibilità della Fondazione Comunitaria della provincia di Pavia è stata fondamentale per tanti progetti che sono stati realizzati grazie ai contributi ricevuti e che hanno consentito di mantenere una continuità nel tempo del nostro lavoro» – commenta il presidente del Gruppo, Giancarlo Pozzato.

Gli esempi non mancano.

Nel 2020 abbiamo finanziato il “Laboratorio Positivo”, che mette in contatto il mondo carcerario con quello della disabilità attraverso l’organizzazione di corsi professionali all’interno della casa circondariale di Vigevano, tenuti dai ragazzi disabili, affiancati da personale cosiddetto “normodotato”. L’obiettivo è di permettere ai detenuti di acquisire capacità spendibili una volta usciti dal carcere.

«Senza la Fondazione, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. – aggiungono i volontari della Cooperativa – La Fondazione ha accolto il nostro progetto anche perché è molto innovativo. Ci ha sempre sostenuto, condividendo le potenzialità e l’importanza di un’iniziativa a favore del territorio. Il progetto, a causa dell’avvento della pandemia, verrà realizzato nei prossimi mesi».

L’emergenza sanitaria, appunto, ha messo in crisi questo esercizio pubblico come è capitato a tantissimi altri locali che per parecchi mesi sono stati costretti a chiudere i battenti durante il lockdown. E così la Fondazione ha deciso di finanziare un nuovo progetto della Cooperativa sul I Bando 2021, sempre nel campo dell’assistenza sociale: 18.000 euro per favorire l’inclusione sociale post Covid.

«Oltre alla finalità iniziale di offrire opportunità lavorative a persone con disabilità, – continua Pozzato – si sono aggiunti, nel tempo, ulteriori obiettivi come realizzare una vera e propria integrazione sociale in favore dei ragazzi di “Dolce Positivo”, nell’ambito di una più ampia prospettiva di autonomia di vita; formare professionalmente altre persone con disabilità; contribuire alla presa di coscienza da parte della collettività delle potenzialità lavorative delle persone con disabilità, fornendo un modello che può essere copiato e trasferito in altri contesti».

Infine, il presidente racconta di un’iniziativa particolarmente interessante: “Positivo on the road”. La volontà era di garantire la presenza, all’esterno del locale, dei soci lavoratori e dei tirocinanti con disabilità per la vendita di gelato tramite un “carretto gelato” attrezzato e la realizzazione di “catering’’ ad eventi e manifestazioni. Si è voluto, quindi, favorire un percorso di formazione e di inserimento lavorativo sempre più completo alle persone con disabilità intellettiva che già in varie forme partecipavano alle attività presso “Dolce Positivo”. Ciò ha consentito di ampliare l’offerta dei servizi, anche a domicilio.
«Il progetto – conclude Pozzato – ha permesso ai ragazzi con disabilità di sperimentare una differente tipologia di lavoro, all’esterno dell’ambiente nel quale sono abituati a operare quotidianamente, affrontando quindi una sfida diversa. Inoltre, coloro che sono stati ospiti degli eventi e hanno usufruito di questi servizi, si sono resi conto delle potenzialità che hanno i nostri ragazzi: loro, nonostante le difficoltà, possono essere delle valide risorse per la società».







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