La basilica di san Marcello in Montalino – Un Monumento Nazionale recuperato anche grazie alla generosità della gente

Ente promotore: Comune di Stradella

Comunità coinvolta: Stradella e la Valla Versa

Bando: V 2020

Settore d’intervento: tutela, promozione e valorizzazione di beni di interesse storico e artistico

Importo stanziato dalla Fondazione: 24.000 Euro

Chi percorre la strada “panoramica” cha da Stradella sale a Santa Maria della Versa, dopo poche curve, se la ritrova alla sua sinistra, appena fuori dal centro abitato, nascosta dalla vegetazione, tanto che bisogna sentire nell’aria il profumo dell’arte e voltarsi e porgere lo sguardo. Un breve vialetto in salita, allora, vi condurrà al cospetto della basilica di san Marcello in Montalino.

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Ecco, davanti ai vostri occhi, uno scrigno che racchiude 900 anni di storia, ritornato all’antico splendore grazie al contributo della Fondazione Comunitaria, grazie all’impegno e alla lungimiranza del Comune di Stradella, proprietario dell’edificio, ma, soprattutto, per merito della gente, dei fedeli, degli stradellini che, nei mesi scorsi, hanno avviato una raccolta fondi: la straordinaria gara di solidarietà, partita dal basso, ha permesso di avviare la fase definitiva degli interventi conservativi e della valorizzazione della chiesa.

Così, la Giunta, nel gennaio di quest’anno, ha dato il via libera al recupero del tempio sacro, un progetto che ammonta a 40.000 euro, cofinanziato al 60% dalla Fondazione, al 30% da fondi comunali e al 10% dalle donazioni di privati raccolte entro il 30 novembre del 2020 con il passaparola, gli appelli sui social, una vera e propria mobilitazione di tante persone.

Insomma, siamo davanti a un esempio virtuoso che ci viene offerto da una comunità legata alla sua storia, a uno dei simboli che la rappresentano, alle sue radici che affondano nell’antico Borgo di Stradella. Una comunità capace di tessere relazioni, di fare rete con le istituzioni e gli enti filantropici e di essere protagonista di gesti concreti di generosità. Quella che da questi parti amiamo definire “generosità creativa” perché coinvolge i cittadini che sentono loro un bene di tutti.

I lavori – che dovranno essere completati entro il 31 dicembre – riguardano la sistemazione della copertura della basilica, che presentava molti coppi rotti e rovinati che causavano infiltrazioni d’acqua nelle pareti, e il rinnovo parziale degli arredi, sia interni sia esterni, con l’acquisto di nuove panche e sedie.

«Grazie al cofinanziamento della Fondazione – ha detto il sindaco di Stradella, Alessandro Cantù – abbiamo l’opportunità di portare a compimento l’intervento volto alla conservazione della basilica che non solo rappresenta motivo di orgoglio per la nostra città, ma che è uno dei più antichi edifici sacri presenti in Oltrepò».

La chiesa, circondata dai vigneti, è stata edificata in stile romanico lombardo nel XII secolo in cotto e arenaria, ha una facciata a capanna con due monofore laterali e un interno a tre navate sorretto da colonne con capitelli figurati e affreschi trecenteschi. Dal 1893 è Monumento Nazionale.

L’immobile, di proprietà del Comune che ne cura la manutenzione, è utilizzato sia per celebrazioni religiose sia per eventi di carattere culturale (per esempio i concerti della Summer Academy, rassegna estiva degli allievi e dei docenti dell’Accademia del Ridotto del teatro “Sociale”) ed è meta di visite turistiche, spesso inserito in itinerari per gli amanti delle passeggiate e della bicicletta.

Ma perché parliamo di “basilica”? La risposta ci viene dai cenni storici che il Comune ci ha messo a disposizione: perché la chiesa richiama le prime chiese cristiane. L’origine, per quanto non vi siano dati certi, viene fatta risalire, sulla base delle osservazioni architettoniche di molti studiosi, alla fine dell’XI o agli inizi del XII secolo e, con molta probabilità, nello stesso luogo dove sorgeva un altro piccolo edificio sacro, che la tradizione vuole riferito al re longobardo Liutprando, regnante a Pavia nell’VIII secolo, individuato forse dai resti della fondazione di un’abside all’interno del manufatto.

La prima testimonianza documentata della sua esistenza è tuttavia del 1322, nel periodo di massimo splendore, quando era la chiesa parrocchiale del Borgo di Stradella. Dal 1460 altre testimonianze, con l’inizio delle visite pastorali del Vescovo di Pavia, ne confermano l’esistenza e le vicissitudini.

La chiesa fu risparmiata dalle scorribande dei Piacentini nelle guerre del 1216 e di Giovanni l’Acuto nel 1373, ma dal 1500, quando nel Borgo di Stradella si costruì la nuova chiesa parrocchiale, iniziò un periodo di decadenza.

Nel 1829 passò al demanio dello Stato e successivamente fu sospeso il culto e fu trasformata in lazzaretto per i colerosi. Nel 1901 fu acquistata dal Comune di Stradella per 300 lire con l’impegno di restaurarla.

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