ACLI provinciale di Pavia – Emergenza Ucraina: Fare #BeneComune

Ente promotore: ACLI provinciale di Pavia APS

Comunità coinvolta: Piano di Zona di Pavia

Settore d’intervento: assistenza sociale

Importo stanziato dalla Fondazione: 15.000 Euro

 

«La Fondazione Comunitaria ha fatto rete con le Istituzioni e il Terzo Settore per rispondere ai bisogni di un’emergenza, sorta a causa della guerra in Ucraina, che ha interessato anche la nostra comunità. Grazie al sostegno di Fondazione Cariplo si è lavorato in stretta sinergia anche con i referenti dei Piani di Zona. Il nostro obiettivo era garantire un’efficace interazione con tutti i soggetti coinvolti nelle iniziative di supporto concreto alla popolazione ucraina, in un’ottica di una gestione oculata delle risorse». Con queste parole il presidente della Fondazione Comunitaria, Giancarlo Albini, nei giorni scorsi ha rimarcato il nostro impegno a favore dei profughi ucraini accolti in provincia di Pavia dopo lo scoppio del conflitto armato.

La Fondazione, da subito, ha promosso una raccolta fondi avviata con l’Amministrazione provinciale, l’Università degli Studi di Pavia, ATS Pavia, i Comuni di Pavia, Vigevano e Voghera, in accordo con la Prefettura di Pavia.

La Provincia Pavese è media partner dell’iniziativa.

Il Fondo, che continua a essere attivo e che ha bisogno della vostra generosità, è finalizzato a finanziare iniziative per supportare l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra: si tratta di un contenitore al quale tutti possono indirizzare le proprie donazioni per fornire un aiuto concreto e urgente ai profughi che sono stati costretti a lasciare la propria casa improvvisamente e che hanno trovato rifugio nel nostro territorio.

Fondazione Cariplo raddoppia l’importo di ogni donazione che arriva sul “Fondo Emergenza Ucraina” (chi vuole può elargire la sua donazione CLICCANDO QUI).

Il Comitato di Gestione del Fondo ha già reso noto a chi sono andati i primi stanziamenti.

Seguendo le indicazioni fornite dalla Prefettura, si è deciso di procedere a una erogazione di 55.340 euro per finanziare 5 progetti con interventi diretti nei settori della mediazione e alfabetizzazione linguistica per adulti, bambini e giovani, orientamento ai servizi, supporto all’inserimento di minori in percorsi aggregativi e inclusivi nel periodo estivo.

I progetti, concordati con i vari Piani di Zona, interessano tutto il territorio della provincia di Pavia. Sono stati presentati da Finis Terrae SCS per il Piano di Zona Broni Casteggio, da Babele ODV per il Piano di Zona Alto e Basso Pavese, da Fondazione Caritas Vigevano per il Piano di Zona Lomellina, da ACLI Provinciale di Pavia APS per il Piano di Zona Pavia, da Caritas Diocesana di Tortona per il Piano di Zona Voghera e Comunità Montana dell’Oltrepò pavese.

In questa “Storia di Comunità” abbiamo deciso di prendere in considerazione uno di questi progetti e di raccontarvelo per scendere nel concreto di quanto è stato fatto.

Parliamo del progetto Fare #BeneComune di ACLI Pavia, che riguarda, appunto, il Piano di Zona pavese, al quale è stato concesso un finanziamento di 15.000 euro.

«Gli obiettivi – ha spiegato alla Fondazione Stella Bellaviti, referente del Progetto – erano di sostenere direttamente le famiglie fuggite dalla guerra prestando particolare attenzione ai minori e agendo in stretta integrazione con le iniziative messe in atto da enti pubblici e del privato sociale». Fatti non parole. Gesti concreti che vanno al di là della banalità del bene, come: l’accoglienza e la presa in carico dei nuclei famigliari garantendo loro un supporto sociale e burocratico e migliorando le loro condizioni di vita; il supporto all’inserimento dei minori in percorsi aggregativi, educativi e inclusivi nel periodo estivo; la facilitazione e la mediazione linguistica e culturale per i più giovani in obbligo scolastico.

Tali azioni sono state rivolte ai cittadini ucraini ospiti presso i 12 comuni del Consorzio Sociale Pavese ovvero Pavia, Cava Manara, Carbonara al Ticino, Mezzana Rabattone, San Genesio ed Uniti, San Martino Siccomario, Sommo, Torre d’Isola, Travacò Siccomario, Villanova d’Ardenghi, Zerbolò e Zinasco.

L’azione prevedeva una stretta sinergia con le attività di intercettazione e prima accoglienza finalizzate al supporto burocratico e all’orientamento al territorio realizzate dallo Sportello stranieri di Caritas Diocesana di Pavia, che provvede a indirizzare ad ACLI coloro che necessitano di ulteriori interventi.

Dal confronto con Caritas è emerso il bisogno di un supporto di tipo psicologico per i nuclei, per favorire il processo di inclusione sociale, in considerazione dei traumi subiti; si sono realizzati incontri di gruppo in cui una psicologa, coadiuvata da mediatori e facilitatori linguistici, ha condotto momenti di confronto. Per agevolare la partecipazione delle donne con figli minori è stato creato un servizio di babyparking. Sono stati organizzati 3 cicli di 10 incontri di due ore ciascuno, raggiungendo così 20/24 beneficiari.

Sono stati attivati percorsi di conoscenza e pressa in carico per valutare i bisogni materiali che i nuclei non riescono a sostenere, quali acquisti di generi primari, farmaci, abbonamenti telefonici, spese burocratiche per l’ottenimento di permessi di protezione temporanea oppure richieste di asilo politico.

Per la spesa quotidiana di alimenti freschi, di prodotti per l’igiene e abbonamenti telefonici a completamento dei prodotti contenuti nei pacchi alimentari forniti dalle realtà del terzo settore, sono stati erogati buoni spesa settimanali del valore di 50 euro per un massimo di 324 buoni (valore complessivo 16.200 euro).

Sono stati erogati anche i “buoni farmacia” del valore di 25 euro per un massimo di 40 buoni per un valore complessivo di 1.000 euro.

Per sostenere i costi delle traduzioni per le procedure di richieste di soggiorno è stato istituito un fondo di 1.200 euro utile al pagamento di 10 traduzioni.

Dai dati forniti dall’UST è emerso che solo una piccola parte dei minori accolti frequenta gli istituti scolastici mentre i restanti frequentano le lezioni a distanza. È emersa quindi la necessità di sostenere i nuclei nel pagamento di abbonamenti a internet e per l’acquisto di sussidi quali tablet. Per permettere agli studenti inseriti presso le scuole di frequentare i corsi di alfabetizzazione organizzati a distanza è stato necessario fornire un’adeguata strumentazione quale webcam, microfoni, ecc. Sono stati impegnati 2.500 euro per l’acquisto di 6 device.

Infine, per favorire il processo di inclusione sociale, in considerazione della conclusione dell’anno scolastico, sono state sostenute le rette di frequenza a Grest estivi organizzati dalle parrocchie per un massimo di 15 beneficiari.

Comincia a scrivere e premi Invio per cercare