Fondo “Emergenza Ucraina”: ecco come abbiamo speso i soldi raccolti

Pavia. Allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina la Fondazione Comunitaria ha promosso, da subito, una raccolta fondi per i profughi giunti in provincia di Pavia, avviata con l’Amministrazione provinciale, l’Università degli Studi di Pavia, ATS Pavia, i Comuni di Pavia, Vigevano e Voghera, in accordo con la Prefettura di Pavia.

La Provincia Pavese è media partner dell’iniziativa.

Il Fondo è finalizzato a sostenere iniziative per supportare l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra: si tratta di un contenitore al quale tutti possono indirizzare le proprie donazioni per fornire un aiuto concreto e urgente ai profughi che sono stati costretti a lasciare la propria casa improvvisamente e che hanno trovato rifugio nel nostro territorio.

Fondazione Cariplo raddoppia l’importo di ogni donazione che arriva sul “Fondo Emergenza Ucraina” (chi vuole può elargire la sua donazione CLICCANDO QUI).

Giovedì 12 maggio si è riunito il Comitato di Gestione del Fondo che ha reso noto a chi andranno i primi stanziamenti.

All’incontro erano presenti il presidente della Fondazione Comunitaria Giancarlo Albini e il direttore Anna Tripepi, Danila Bia vice presidente della Provincia di Pavia, Stefania Ferrari e Anna Mosconi in rappresentanza del Rettore dell’Università di Pavia, Ilaria Marzi per ATS Pavia, Fabrizio Fracassi sindaco di Pavia, Marzia Segù assessore del Comune di Vigevano con il sindaco Andrea Ceffa e Federico Taverna assessore del Comune di Voghera.

Seguendo le indicazioni fornite dalla Prefettura, si è deciso di procedere a un primo stanziamento di 55.340 euro per finanziare 5 progetti con interventi diretti nei settori della mediazione e alfabetizzazione linguistica per adulti bambini e giovani, orientamento ai servizi, supporto all’inserimento di minori in percorsi aggregativi e inclusivi nel periodo estivo.

I progetti, concordati con i vari Piani di Zona, interessano tutto il territorio della provincia di Pavia. Sono stati presentati da Finis Terrae SCS per il Piano di Zona Broni Casteggio, da Babele ODV per il Piano di Zona Alto e Basso Pavese, da Fondazione Caritas Vigevano per il Piano di Zona Lomellina, da ACLI Provinciale di Pavia APS per il Piano di Zona Pavia, da Caritas Diocesana di Tortona per il Piano di Zona Voghera e Comunità Montana dell’Oltrepò pavese.

«La Fondazione Comunitaria ha fatto rete con le Istituzioni e il Terzo Settore per rispondere ai bisogni di un’emergenza che ha interessato la nostra comunità. – ha detto il presidente della Fondazione, Giancarlo Albini – Grazie al sostegno di Fondazione Cariplo si è lavorato in stretta sinergia anche con i referenti dei Piani di Zona. Il nostro obiettivo era garantire un’efficace interazione con tutti i soggetti coinvolti nelle iniziative di supporto concreto alla popolazione ucraina, in un’ottica anche di una gestione oculata delle risorse».

«La rete che abbiamo costituito – ha aggiunto Ilaria Marzi di ATS Pavia – ci ha consentito di intervenire tempestivamente laddove i canali istituzionali non potevano intervenire. Grazie alla Fondazione Comunitaria sono stati individuati i bisogni prioritari in accordo con gli Ambiti Territoriali. Adesso il nostro sguardo è rivolto al futuro: nei prossimi mesi dovremo occuparci di integrazione e del problema della conciliazione tra famiglie ucraine e mondo del lavoro».

«Abbiamo analizzato e preso in carico un fenomeno inatteso – ha concluso l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Vigevano, Marzia Segù – garantendo non degli aiuti a pioggia ma aiuti fondati su un’analisi puntuale delle vere esigenze della popolazione ucraina giunta qui da noi. Il modello seguito, che non dobbiamo abbandonare, è quello della co-progettazione che è presente anche nella Legge del Terzo Settore».

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